Il primo appuntamento è stato la presentazione della cinquina finalista al Premio Letterario Campiello il 3 luglio, uno dei primissimi eventi cittadini e nazionali dopo il lockdown, che ha poi avuto la straordinaria cornice di Piazza San Marco per l’annuncio del libro vincente;

Un momento importante e particolarmente significativo in questo periodo storico, perchè ci si è potuti finalmente trovare insieme, fisicamente, anche se con le dovute precauzioni.

Il Premio Campiello, interpretando l’attitudine della classe imprenditoriale a non arrendersi di fronte alle difficoltà e a cercare soluzioni alternative alle sfide imposte dalla contemporaneità, non ha infatti arrestato la sua attività, continuando il suo percorso anche in questo anno così difficile e doloroso.

Questi evento è la testimonianza concreta dell’impegno sociale e culturale degli imprenditori italiani, perché la cultura ha un ruolo fondamentale nella formazione e nella costruzione dell’identità delle persone, anche nei momenti di difficoltà.

Già nel nome il Premio Campiello porta con sé il suo senso, l’idea della connessione fra le persone e fra le culture, della condivisione, del dialogo. Perché il campiello è il luogo simbolo della vita pubblica veneziana. Il posto dove ci si raccoglie per raccontare e raccontarsi, per concludere negozi, per declamare le proprie storie.

La Giuria dei Letterati, quest’anno diretta da Paolo Mieli, ha scelto la seguente cinquina (tra circa 200 candidati): Sandro Frizziero, autore (classe ’87, di Chioggia) di Sommersione (Fazi); la poetessa Patrizia Cavalli, con la prosa (poetica) di Con passi giapponesi (Einaudi); il cantautore e scrittore Francesco Guccini con TralummescuroBallata per un paese al tramonto (Giunti); Remo Rapino con Vita, morte e miracoli di Bonfiglio Liborio (minimum fax), candidato con lo stesso libro quest’anno anche allo Strega; e Ade Zeno, con L’incanto del pesce luna (Bollati Boringhieri).